Caeciliae Q(uinti) Cretici Metellae Crassi [Sepulchrum]
Tratta da: Beschryving van oud en nieuw Rome (ovvero: Descrizione dell'antica e della nuova Roma). Written by François Jacques Deseine e pubblicata ad Amsterdam da Franz Halm in 1704, in II voll.
Questo celeberrimo monumento funerario, che si staglia al III miglio dell'Appia antica (la strada consolare che congiungeva Roma con Capua e infine con Brindisi) e innalzato per Cecilia Metella, conserva intatto ancora oggi il suo fascino: insieme elegante nello schema architettonico e severo nella sua facies (acquisita) di castrum, cioè di fortezza, dei nobili Caetani. Il toponimo è ancor oggi quello di Capo di Bove, in virtù dei bucrani posti come fregio e visibili nella mise en scène, ma ancora esistenti.
Cecilia Metella era figlia, come recita il titolo, di Quinto Cecilio Metello Cretico: di lei si sa soltanto che sposò il figlio di quel Marco Licinio Crasso vittorioso sugli schiavi capeggiati da Spartaco e triumviro con C.Giulio Cesare e Pompeo nel 60 a.c. Poco: ma il suo sepolcro ha eternato la memoria sua e della sua gens.
Acquaforte su carta vergellata priva di filigrana, verso in olandese, coloritura moderna.
Eccellente stato di conservazione
Dim.: 13x20 cm l'acquaforte, 38,5x24 cm il foglio