Mavsolevm Avgvsti

Mavsolevm Avgvsti
Tratta dal iv (e ultimo) libro di ANTIQVAE VRBIS SPLENDOR [...], Roma presso Vitale Mascardi, 1637.

Titolo in alto sopra la mise-en-scène, e sintetica descrizione, sempre in latino, del celebre monumento romano. In primissimo piano, figure prese dalla quotidianità a contrasto con l'imponenza del Mausoleo.

Acquaforte e bulino su carta vergellata priva di filigrana, verso vuoto, buoni margini, bella coloritura moderna, un piccolo taglio risarcito al margine destro, sporadiche tracce di ossidazione all'interno di un esemplare molto fascinoso.

Dim: 18x23,5 cm lo specchio di stampa

Il Mausoleo di Augusto, questa sepoltura circolare famosa in tutto il mondo e ispirata al tumulo di Mausolo re di Alicarnasso, fu fatta costruire per sè e la propria gens da C.Giulio Cesare Ottaviano Augusto, il vincitore di Azio, colui che aveva fatto sì che il tempio di Giano, aperto solo in tempo di guerra, venisse finalmente chiuso.
Assai frastagliate le sue vicende: vandalizzata dai Goti di Alarico nel 410, fu poi trasformata in chiesa cristiana dedicata a San Rocco, protettore degli appestati, e, in seguito, in castrum dalla famiglia Colonna; i Soderini ne faranno un giardino all'italiana (come appare nella nostra veduta) e, alla fine del Settecento il nobile portoghese Vincenzo Mani Correa vi insedierà il proprio anfiteatro. In seguito, ospiterà giochi pirotecnici e, addirittura, pionieristici voli in mongolfiera.
Un nuovo, effimero momento di gloria lo visse quando l'Accademia di Santa Cecilia pensò di utilizzarlo per le proprie stagioni concertistiche, e l'"Auditorium Augusteo" diverrà famoso in tutta Europa: ci penserà il Duce a demolirne le velleità artistiche, decapitando la parte superiore dell'edificio che ospitava l'Auditorium, e anche numerose abitazioni che nei secoli si erano accatastate sulla cima.
La guerra fece il resto consegnando la struttura a un oblio e a un degrado durati decenni, fino ai primi timidi tentativi di scavo e di restauro conservativo, coronati dalla recente riapertura.