Patente rilasciata il 12 giugno 1761 dal Regio Deputato di Sanità della Real Piazza di Longone nell'Isola dell'Elba (“dove [] si vive senza sospetto alcuno di male contagioso”), attestante il nihil obstat concesso a Lorenzo Sordini “nativo di questa Piazza con marinai quattro [] e un passeggere” di partire alla volta di Livorno.

Al verso, ruolo dei marinai all'interno della nave scritto a mano con inchiostro marrone, e segnalazione sempre manoscritta dell'arrivo della compagnia nel Porto di Livorno e lo sbarco del passeggere il dì 17 giugno 1761.

In alto sopra il titolo a sinistra stemma del Regno di Napoli, al centro la Madonna di Monferrato e a destra san Giacomo, figure protettrici di Longone. 

Tecnica: xilografia su carta vergellata priva di filigrana

Dimensioni: 24x35 cm

Stato di conservazione: fascinoso esemplare ingiallito dal tempo e dall'ossidazione data dagli inchiostri ferrogallici.


Un po'di storia:


L'odierna Portoazzurro, denominata in antico “Longone” per le sue caratteristiche topografiche (“longa”), si affaccia per la prima volta alla storia nella Tabula Peutingeriana, celebre carta medievale del mondo che addita le vie militari dell'impero romano. Il suo afferente politico fu, fin dalla sua creazione nel 1603, lo Stato dei Presidî, un protettorato toscano creato da Filippo II di Spagna, che promosse l'edificazione di un ingente centro fortificato noto come “Forte Longone” o “Forte di San Giacomo” con finalità di avvistamento e di difesa (poi gradualmente dismesso della sua funzione originaria per essere adibito a carcere verso la metà del XIX secolo), nell'idea di sfruttarne la posizione strategica per contrapporla a Portoferraio (Cosmopoli), dominio mediceo. Da sempre teatro di battaglie, protagonista delle alterne vicende della guerra franco-spagnola, e del conflitto tra inglesi e olandesi, per non parlare della successione spagnola.

Nel 1759, con la morte di Ferdinando VI di Spagna, la piazza di Longone viene assegnata, insieme agli altri presidî toscani, al Regno di Napoli. Con la pace di Luneville passa di mano ai francesi e diverrà dimora prediletta di Napoleone Bonaparte, tornando con la Restaurazione al Granducato di Toscana, cambiando infine denominazione in quella di Portoazzurro nel 1947.