Collegio degli Svizzeri, nella Città di Milano


Titolo in basso al centro sotto la
mise-en-scène, animata da figure a piedi e a cavallo. Notevole la presenza del naviglio interno, che verrà interrato nel 1929.

Acquaforte su carta vergellata priva di filigrana, verso vuoto, bella coloritura moderna, buoni margini, una macchia di umidità al centro e alcune pieghe al margine superiore, dove la carta è indebolita.

Tratta da: “Lo Stato di tutti i Paesi e Popoli del Mondo Naturale, Politico e Morale con nuove osservazioni e correzioni degli Antichi e Moderni Viaggiatori” di Thomas Salmon, stampato a Venezia presso Giambattista Albrizzi tra il 1737 e il 1766 in 26 volumi.

Dim.: 16x20,5 cm lo specchio di stampa

Il Collegio Elvetico di Milano, chiamato anche Borromeo in onore dela suo fondatore, il Cardinale e Arcivescovo Carlo Borromeo, accoglieva i seminaristi appartenenti alle diocesi situate nei vari cantoni della Svizzera cattolica: da subito ebbe largo seguito, divenendo in breve un vero e proprio collegio studentesco. Articolata la storia dell'edificio, uno dei più innovativi dal punto di vista architettonico, che, dopo la soppressione degli ordini religiosi, divenne sede del Supremo Consiglio di Governo asburgico e poi del Ministero della Guerra della Repubblica Cisalpina e, infine, del Regno d'Italia e Palazzo del Senato (nome con cui è conosciuto a oggi).
Attualmente sede dell'Archivio di Stato (dal 1886, quando tutti i fondi archivistici trovarono collocazione nell'ex collegio) di Milano.